E’ questo che si prova quando si soffre d’amore?

Sto male. sto davvero male. Ho avuto diverse relazioni e quando finivano mi dispiaceva ma poi giravo pagina, ora no. Sono quasi 3 mesi che non riesco ad uscirne fuori, mi logora, mi sento sola. E’ questo quello che si prova quando si soffre d’amore? Sono sempre stata forte, avere un padre militare mi ha insegnato a controllare le emozioni e purtroppo qualsiasi sentimento che sia tristezza, rabbia, incertezza, paura, delusione ecc non sono abituata ad esternarli. li ho sempre repressi pensando “non m’interessa” “io sono più’ forte”. Penso di non aver mai pianto davanti a qualcuno, penso che nessuno mi abbia visto star male in nessuna situazione della mia vita, con la malattia di mia madre, la morte di mio nonno, nelle relazioni e nelle delusioni della vita. Ora sto scrivendo e piangendo perché’ improvvisamente mi sono persa, mi sento persa, vulnerabile e non capace di tenere a bada e sotto controllo tutto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stata quest’ultima relazione.

Ero sicura, serena, volevo costruire il mio futuro con lui ma poi ha deciso che era meglio la vita da scapolo d’oro (purtroppo il suo lavoro lo fa stare a contatto con molte donne) piuttosto che stare con me, come diceva. mi ha tolto tutto in un’ora, dal giorno alla notte, non ha nemmeno dato tempo al mio cuore di abituarsi alla sua assenza. mi ha illusa, mi sentivo una bambina piccola protetta tra le sue braccia, mi sentivo, mi faceva sentire, il suo fiore. io, donna indipendente che era abituata a stare sola, avevo finalmente qualcuno con cui ogni tanto dire “do la mia vita in mano a te”. non so come spiegarmi, non riesco a parlarne con nessuno e forse e’ per questo che mi ritrovo a scrivere qui sperando che qualcuno dica qualcosa che possa aiutarmi, sapete?

Quella parola giusta al momento giusto. non so nemmeno cosa sto scrivendo perché’ ho la vista offuscata dalle lacrime. forse ho solo bisogno di prendermi una pausa e piangere tutto quello che non ho pianto nella mia vita, forse e’ il punto di svolta per me perché sto diventando finalmente umana. mi sveglio tutte le mattine sperando che lui sia uscito dal mio cuore e dalla mia mente. Soffrire d’amore fa veramente schifo, e’ una malattia praticamente, ti assorbe tutta l’energia e non hai voglia di andare avanti con la tua vita anche se la sua va avanti con o senza di te.

da: Anonima

18 Commenti

  1. E’ proprio questo l’errore: non esiste che sia considerata sana una dipendenza da pillole per poter stare bene.
    So perfettamente che dietro ai nostri meccanismi mentali ci sono spesso ragioni radicate nell’inconscio, ma l’uso di pillole deve essere al limite solo una fase passeggera. L’uomo è’ OBBLIGATO ad andare avanti coi propri mezzi se vuole sopravvivere in questo mondo.
    Qualsiasi dipendenza si rivela dannosa sul lungo termine, per un motivo o per l’altro.

  2. Io se possibile eviterei SEMPRE gli psicofarmaci, sinceramente.
    Dipende molto dal livello di depressione.

    A me è durata ben 2 anni, dopo che la mia ex storica mi ha lasciato, ma ho imparato ad uscirne da solo.
    Generalmente l’essere umano nasce con tutti gli strumenti per affrontare queste “disgrazie”.
    Se non ce la fa, significa che nella persona esiste qualche altro problema più radicato.
    Ma vogliamo metterci in testa che una volta, quando non c’era la professione dello psicologo/psichiatra, come facevamo ad affrontare le disgrazie della vita??
    Lo psicologo non è un eroe che ci salva, è una visione sbagliatissima e che crea dipendenza.
    Lo psicologo è un MEDICO che cerca di curare delle patologie.

    • Concordo in linea di massima con J.J ma non riesco a fare di tutta l’erba un fascio, in effetti per sua natura l’essere umano e’ preparato a superare certe avversita’ ma questo non tiene conto del fatto che ogni singola persona reagisce in modo differente alla situazione.
      Cosi’ come esistono persone per le quali il tradimento e’ un qualcosa che non tocca piu’ di tanto, immagino esistano anche persone dal lato opposto dello spettro che subiscono oltremisura l’abbandono.
      Se, come spiega Francesco, ottieni sollievo, anche momentaneo, dai farmaci non li escluderei a prescindere, e’ possibile che si riesca a superare il problema anche da soli ma siamo sicuri che serva sentire dolore per ogni istante sino al momento della “guarigione” ?
      La crescita interiore e’ un fatto, la disperazione e’ un altro.

    • Lo psicologo non è un medico, lo psichiatra lo è. Infatti è colui che può prescrivere dei farmaci. Io nel mio soffrire ho scoperto di soffrire di ferite aperte in passato che semplicemente non sono guarite. La separazione dalla mia ex non ha fatto altro che scoperchiare il vaso dei miei problemi personali. Ma davvero, soffrire si soffre lo stesso anche coi farmaci ma diventa sopportabile fare cose come lavorare, vivere e anche dormire. Non sono cose da sottovalutare. Poi ognuno soffre a modo suo. Io ad esempio soffro molto al mattino per poi stare meglio via via che passano le ore. Non è obbligatorio certo cercare l’aiuto Delle pillole ma si potrebbe rimanere colpiti da quanta gente ne fa uso e che se non lo facesse vivrebbe sicuramente peggio.

      • Concordo con Francesco: i farmaci, oltre chiaramente alla forza di volontà che ognuno deve mettere giorno per giorno nelle sue giornate, possono aiutare. Dipende certamente dall’intensità del dolore…. Se è insopportabile e non passa, nemmeno dopo mesi, e impedisce di svolgere le normali attività quotidiane, come appunto lavorare e anche dormire, credo che da un aiuto farmacologico si possa trarre un minimo di giovamento

  3. Io sono oltre 4 mesi che soffro per la fine della mia relazione durata 8 anni. Non c’è l’ho fatta più è un mese fa mi sono rivolto a uno psichiatra, dopo aver fatto alcune sedute da una psicologa che però non mi hanno aiutato. Ti consiglio veramente di rivolgerti a chi ti può prescrivere dei farmaci, sono l’unica cosa che può aiutarti a sentire meno dolore. Non mi vergogno di dirlo ma appena ho iniziato la cura con gli psicofarmaci e la psicoterapia ho iniziato a stare meglio. Ero arrivato al punto di voler morire. Se stai sprofondando non aspettare oltre, rivolgiti a un dottore

  4. Passerà il dolore. Tutto passa.
    Quello che vorrei capire, dal momento che hai esordito dicendo che prima di questa relazione non ti importava più di tanto della fine delle precedenti, e’ se tu in quelle relazioni precedenti abbia fatto soffrire qualcuno.
    In tal caso significherebbe che stai pagando il male fatto ad altre persone in precedenza.
    In caso contrario, questa delusione significa che dovevi imparare a diventare più compassionevole verso gli altri.
    Soffrire e’ il prezzo che devi pagare quando sei costretta a crescere.

  5. Non sono psicologo e non mi permetto neanche di filosofeggiare; penso che tutta questa sofferenza derivi proprio dal tuo essere, mi spiego: tu sei sempre stata indipendente, ti sei sempre bastata da sola e forse (dico forse perchè non ti conosco), hai avuto anche dei problemi all’inizio con questo fidanzato proprio perchè quando ci si basta da soli, si fatica a fidarsi degli altri. Hai abbassato le tue protezioni ed ora ti senti vulnerabile.
    Ci vuole tempo, quando non lo so, perchè in fondo nemmeno io dopo due anni e parecchie sedute da una psicologa sono completamente uscito dal buco nero in cui mi ero cacciato, ma in due anni ho fatto miglioramenti enormi e questo non perchè ho avuto una brava terapeuta ma perchè come per un lutto, ho avuto modo di elaborare e di accettare che la donna a cui avrei donato tutto di me, non mi amava quanto l’amavo io e di questo non posso farle una colpa e mi rendo anche conto che ho permesso io di farmi cadere in quel buco perchè mi fidavo talmente tanto di lei da aver abbassato ogni mia difesa.
    Ora sfoga il tuo dolore, è necessario per andare oltre, altrimenti ti si riproporrà ogni tanto e questo non farebbe altro che rallentare il tuo percorso di vita.
    Non è un premio di consolazione, ma in fondo sei stata “fortunata” rispetto a molti che scrivono in questo forum: lui è stato chiaro, pensa invece a scoprire che aveva altre relazioni parallele….
    Coraggio, il tempo guarisce tutto, ma non devi stare passiva ad aspettare, devi con piccoli passi cominciare a voler guarire. In bocca al lupo, buona vita!

  6. Cara Anonima, tu scrivi piangendo e non mi vergogno a dirti che io leggo commuovendomi, perche’ alla fine questo dolore e’ uguale per tutte le persone che ci sono passate, ci sono giorni buoni in cui fa meno male ed altri in cui e’ insopportabile anche il pensiero di premere un tasto sul pc e si resta a fissare inebetiti lo schermo.
    Non ho trovato una cura, ed altri amici conosciuti qua neppure, evidentemente non e’ una malattia dalla quale si guarisce in fretta, pero’ posso garantirti che parlarne e scriverne mi ha aiutato ad avere qualche giorno insopportabile in meno.
    Anche per me la sorpresa e’ giunta inaspettata e fulminea, mi sono sentito mancare il fiato, non ho ragionato per giorni, mangiavo buttando giu’ il cibo con litri e litri di acqua, pero’ poco alla volta il cervello si adatta alla sofferenza e, nel bene o nel male, si ricomincia a vivere.
    E’ normale sentirsi persa, non ho la strada da indicarti ma posso accompagnarti per un po’ 🙂

    • Ciao Semakin, che belle parole.
      Ne sono rimasta colpita.. Anche per me è stato proprio così: sono stata lasciata dopo tantissimi anni in modo fulmineo…. un colpo durissimo. Ed è proprio vero che il cervello poco alla volta si adatta alla sofferenza e al dolore. È bellissima anche l’ultima frase, l’ultimo pensiero che scrivi.
      Siamo qui per questo, per confortarci nel dolore

      • Ciao Aaaa, hai proprio ragione, siamo qui per questo, chi piu’ chi meno, ci sono persone che soffrono da anni ed altre che, come il sottoscritto, hanno solo passato una fine dell ‘estate tremenda.
        Ci accomuna lo stesso dolore e questo in qualche modo da’ sollievo, ti stimola a ragionare su ogni messaggio, come se non facendolo si ignorasse una persona in cerca di aiuto ai bordi della strada.
        Non so da quanto tempo ti trovi in difficolta’, ma per quanto mi riguarda il problema piu’ difficile da superare e’ stato, e forse lo e’ ancora, la gelosia, un tarlo continuo che io stesso alimentavo immaginandomi le cose peggiori in ogni istante della giornata.
        La voglia di rubarle il telefono per leggere ogni messaggio, di seguirla per sapere cosa fa.
        Poi periodi in cui si prova ad ignorare lo smartphone che squilla o quei continui messaggini, ogni volta che si riconosce il suono si torna a morire dentro.
        Oggi va un po’ meglio, le belle giornate aiutano a non deprimersi troppo, ci si trova a guardare le coppie abbracciate qua e la con invidia ma senza piu’ rancore, speriamo che prima o poi la felicita’ torni a bussare alla nostra porta.

      • Io sono due anni che soffro, ora riesco a tenere a bada il dolore ma sono certo che una grande responsabilità è mia: mai amare una persona più di quanto non si ami se stesso perché poi cadi nel baratro e son davvero cazzi amari

      • Ciao Semakin, scrivi davvero molto, molto bene. È un piacere leggerti. Soffro da molti mesi e il dolore più grande in assoluto è proprio quello che che ben descrivi: la gelosia, il tarlo della gelosia La gelosia di una felicità che noi non abbiamo più. La gelosia della felicità del nostro ex compagno (o compagna) con un’altra persona non più con noi. io ho spessissimo, se non sempre, davanti agli occhi loro due (perché so chi è l’attuale compagna del mio ex fidanzato) e il dolore è immenso.
        Veramente immenso e profondissimo. Mi trafigge il cuore una spada il cuore in ogni momento

      • Grazie cara Aaaa, ogni tanto fa piacere sentirsi apprezzati, soprattutto quando hai l’autostima sotto i tacchi a furia di essere rifiutato ogni santo giorno.
        Sfortunatamente nel mio caso le doti poetiche non sono servite a nulla, la donna che mi ha appallottolato e gettato nel cestino come un fazzoletto ha sostenuto che romanzo i fatti, in realta’ stavo semplicemente cercando di arrivare al suo cuore con le parole 🙂
        Capisco bene la gelosia che provi, e’ come se qualcuno schiacciasse un interruttore, magari in una giornata sino a quel momento tranquilla, quando meno te lo aspetti la mente comincia a vagare ed inevitabilmente ci si fa male da soli.
        Per me e’ una continua altalena di emozioni, ci sono momenti in cui fantastico pensando al momento nel quale torneremo assieme ed altri in cui mi ricordo con rabbia come sono stato tradito a sangue freddo, mi prenderei a schiaffi per questa debolezza, ma voglio trovare il lato positivo della faccenda : avere qui qualcuno che ti comprende, che sa di cosa parli e’ una delle cose migliori che mi siano capitate da settimane.
        Attendo con pazienza che in me subentri la rassegnazione e la consapevolezza che tutto e’ finito per poter finalmente riposare, sono stufo di guardare il soffitto ogni notte mentre lei dorme tranquilla affianco a me.
        Non ti auguro l’impossibile, ma spero che domani sia per noi una giornata migliore 🙂

      • Caro Semakin, scrivi davvero molto, molto bene. Il fatto che tu cerchi di arrivare al suo cuore è molto bello, è davvero una delle cose più belle, se non la più bella, che possa capitare ad una donna nella vita.
        Che cosa perde quella donna. Come fa a non capirlo, a non vederlo non si sa. E nemmeno come faccia a dormire sonni tranquilli. D’altrove è sempre così: chi fa soffrire non ha la più pallida idea del male che fa, del dolore profondo che causa.
        Perché il dolore non è presente solo nel momento in cui si scopre un “tradimento”, ma anzi è ancor più forte e presente nei giorni, settimane, mesi ed anche anni (a seconda dell’intensità con cui si ama o si ha amato).
        Il pensiero non si comanda e spesso durante il giorno e la notte va là, da chi ci ha traditi senza farsi il minimo scrupolo.
        Ma di questo loro non hanno proprio la minima, minima idea, e riescono a vivere tranquilli e a dormire come se niente fosse

      • Vero cara Aaaa, purtroppo nonostante tutti i tentativi non sono neppure riuscito a scalfire in lei quella leggerezza nel trattare la questione.
        Mi osserva sorridendo, come se stesse guardando un criceto sulla ruota, mentre io fatico a trovare le parole giuste ed a mettere in ordine i pensieri.
        Credo di aver finalmente toccato il fondo ieri quando ho cercato di spiegarle che nonostante tutto, pur assumendomi il mio 50% di colpa, da lei non ho avuto neppure una scusa per la meschinita’ dei suoi comportamenti.
        Ha sorriso ancora, questa volta con soddisfazione.
        Non la riconosco piu’, e tutto sommato potrebbe essere un bene, fara’ meno male dimenticare questa sua nuova versione e mi resteranno solo i bei ricordi di quando facevamo fatica ad arrivare alla fine del mese ma eravamo una famiglia.
        Dici bene quando parli di un dolore a senso unico, riservato a chi e’ stato tradito, che evita di sfiorare chi lo ha causato.
        Per lei sono solo una persona che desidera apparire come vittima, inadeguato ai tempi moderni che richiedono ” flessibilita’ ” nei rapporti sentimentali, la frase ricorrente sulla sua bocca e’ “lo fanno tutti, ci sara’ un perche'”.
        Non desidero soffermarmi sulla superficialita’ di questi pensieri ma non posso fare a meno di chiedermi se e’ davvero cosi’ facile, per alcuni, premere un pulsante e porre fine a 30 anni di vita assieme cosi’ come si spegnerebbe una luce in corridoio.
        Anche oggi provero’ a vivere la giornata con entusiasmo, magari mi sto ingannando un po’ ma da qualche parte bisogna pur cominciare 🙂
        Se vorrai raccontarmi la tua storia saro’ felice di ascoltarti, mi trovi qui : semakin@outlook.it, ci saro’ sempre.

  7. Ti capisco
    Ti sono vicino
    Sono nella stessa barca

    Ti dico che hai solo ragione, e spero per tè che la storia sia recuperabile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.