Storia compromessa da genitori oppressivi

Buongiorno, parto con il ringraziare quanti dedicheranno del tempo per leggere la mia storia.
Ho 28 anni,. sto insieme a un ragazzo di un anno più grande. La nostra storia è cominciata da ormai 10 mesi, purtroppo dal principio non è partita facile, io vengo da una tumultuosa e violenta relazione terminata male dalla quale è nata una figlia quando ho conosciuto il mio attuale ragazzo ormai erano 2 anni che la relazione citata era terminata ma per gravi  ragioni legate a problematiche particolari e del tutto provvisorie proseguivo a vivere sotto lo stesso tetto con questa persona pur in camere separate e incontrandosi di raro.
In seguito a questa mia particolare  situazione e al fatto che si sviluppano all’interno di questa dinamiche di violenza domestica il mio ragazzo davanti all’ennesima situazione di pericolo, mi propone di andar via ospitandomi presso la sua casa dove abita con i suoi genitori (in accordo con loro).
Sono stata ospite per forza di eventi per tre mesi prima di riuscire a riorganizzare la mia vita e trovare una sistemazione consona con mia figlia.
Purtroppo questi tre mesi di convivenza con i suoi hanno logorato la nostra relazione. Sicuramente io a causa dello stress di una serie di situazioni personali a volte non ho dato il meglio di me con il mio ragazzo:  è capitato spesso di litigare anche per stupidaggini  ;purtroppo i suoi erano lì e visto che con il figlio hanno un rapporto morboso e opprimente spesso hanno provato a capirne di più e accumulare rancore nei miei confronti pur non sapendo mai i motivi delle discussioni (il più delle volte causate anche dal loro comportamento opprimente nei confronti miei e di mia figlia ). Fino a che un bel giorno quando ormai avevo trovato la mia sistemazione e sono riuscita ad andare via da quella casa. contando che il mio ragazzo di lì a poco come promesso potesse seguirmi cominciando così una convivenza, di fatto impossibile visto che il lavoro per lui non arrivava.

Ciò ha generato un altra grossa litigata ,accentuata tra l’ altro dalla loro ingerenza e intolleranza al fatto che lui passasse  parecchio tempo in casa da me, così dopo una violenta discussione in cui hanno visto il figlio nuovamente stare male, hanno deciso che  non dovesse stare più  con me ne vedermi sentirmi frequentarmi. Che io sono il male assoluto da evitare come la peste.
Fanno di tutto in primis per mettere i bastoni  tra le ruote da febbraio vietando assolutamente  di incontrarmi  e la cosa è diventata molto pesante. Ora so benissimo che una grossa fetta di colpa è di lui che dovrebbe imporsi affrontarli più apertamente ma il punto è che si trova in una situazione economica in cui non ha una sua indipendenza che gli permetta di prendere e andarsene, che poi da quello che ho capito sono arrivati a dei veri e propri ricatti del tipo o noi o lei.

Mi chiedo cosa si possa fare, come,  perché andare avanti così è doloroso e complicato. Ci sono giorni in cui sono sconfortata perché ovviamente lo ipercontrollano quindi non si può comunque fare una vita di coppia normale, come si può fare ?! Affrontarli ?! Provare a risolvere!? Non so più che strada prendere e momentaneamente di rompere comunque una storia che pur con i suoi grossi limiti può essere bella, non me la sente, per i capricci di due vecchi e ottusi egoisti che non badano al bene di un figlio ma a incatenarlo a loro !

da: Sally

6 Commenti

  1. Ciao Sally, innanzitutto mi spiace per te e tua figlia, credo che dover vivere ancora con un ex violento per voi sia stato un dramma. Purtroppo ho finito anche io una storia di 2 anni per via della famiglia del ragazzo con cui stavo, loro nn mi vedevano di buon occhio anche se hanno recitato molto bene, ma col tempo ho capito che sua madre soprattutto nn voleva che stessimo insieme e infatti tanto ha fatto che lui alla fine mi ha mollato. Lui viveva a un’ora da me e siccome certe volte veniva a cena da me il venerdì loro hanno persino detto “sempre dalla tua ragazza, perché nn ti trasferisci da lei, nn stai più a casa con noi adesso”, oppure con varie scuse lo trattenevano e lui nn veniva a trovarmi. Persone così sono invadenti e nn hanno misura, mi auguro tu e tua figlia stiate bene adesso, un abbraccio.

  2. Cara Sally io credo che purtroppo, pur non essendo colpa di nessuno (a parte il tuo ex che ti ha costretto ad andare via di casa con tua figlia), tu sei andata a convivere con il tuo ragazzo dopo troppo poco tempo che lo avevi conosciuto.
    Insomma 10 mesi a partire a ritroso da adesso sono veramente pochi (o almeno così io ho capito), calcolando che in mezzo ci sono anche i tre mesi passati con i genitori di lui. Praticamente non lo conoscevi nemmeno da 5 mesi (?) che ti sei trasferita a casa loro.
    Ora già sarebbe stato difficile vivere con lui da sola dopo così pochi mesi, aggiungici una figlia che non era la sua, ma se ci mettiamo anche i genitori di lui (è figlio unico immagino), non poteva che andare così. Certo tornare indietro adesso non puoi, e con i se io avessi detto o avessi fatto non si può andare avanti ora.
    Ma da come la vedo io, posso dirti solo che forse è il caso che tu provi a vivere da sola con tua figlia senza di lui per un po’.
    Non vedo infatti soluzione se lui è sorvegliato e non riesce a togliersi da questa situazione di uomo succube. Certo se trovasse lavoro (che purtroppo è molto difficile oggi), e se fosse abbastanza forte da farsi rispettare. Ma deve venire da lui, e tu non puoi fare nulla. Vedi insomma come va, se lui però non riesce a districarsi più di tanto, lascialo andare. Sei ancora molto giovane, hai tutta la vita davanti.

    • Ciao Dany ti ringrazio del consiglio.
      Vorrei appunto completare di alcune info che effettivamente ho tralasciato . Parto dal presupposto che hai proprio ragione è tutto capitato molto prematuramente, la convivenza forzata purtroppo è stata frutto di situazioni di emergenza, stavamo insieme da appena 4 mesi.
      Ovviamente si è figlio unico e quindi le dinamiche già di per se sono indubbiamente complicate in una situazione di normalità figuriamoci nella sua, dove per giunta questi genitori non stanno completamente bene di salute(non gravi problematiche ).
      Cosa che sicuramente crea in lui ulteriore dipendenza (oltre che sano e giusto senso del dovere). Purtroppo aggiungo che uno dei suoi genitori ha su di lui un ascendente totalmente condizionante frutto di della preoccupazione che in merito a gli acciacchi il figlio può nutrire ma anche di ricatti morali relativi al passato loro non belli e che scaricano sul figlio.
      Un altra parentesi che o inavvertitamente omesso è che questo ragazzo prima d’ora non ha mai avuto una storia seria se non qualche breve flirt. Quindi sicuramente da una parte io credo paghi questa cosa qui. Almeno a livello relazionale grossa parte delle incomprensioni o del suo modo di vivere le discussioni così drammaticamente sia dipeso da questo.
      A suo favore c’è da dire che nonostante questa situazione ci vediamo, purtroppo di nascosto ormai perché mentre in un primo periodo ha provato a mediare andando avanti con il tempo ha trovato sempre più ostilità e muri da parte dei suoi che non sono minimamente disposti ad accettarmi.
      Io non posso farmene una ragione perché mi ripeto cavolo ma non ho fatto niente di male, mi ritengo una brava ragazza, studio faccio la mamma mi sono sempre resa disponibile a coltivare anche momenti insieme a loro piuttosto che aiutare o anche rendermi disponibile a prima chiedere scusa contattandoli direttamente per capire cosa avessi sbagliato poi comunque a eventuali chiarimenti ma niente, cosa ho sbagliato?!?
      Io da mamma posso capire che vedere un figlio stare male non sia piacevole … ma dare una chance o cercare di capire una persona senza bollarla o trattarla come un sacco della spazzatura da gettare via solo perché sbaglia io non credo sia giusto.
      Vorrei solo la possibilità di vivere tranquillamente questa storia senza ostacoli senza pregiudizi perché io infondo non credo di essere uno così spregevole o negativa da tenere a tutti costi alla larga, mi sembra tutto così esageratamente eccessivo, anche il rancore nei miei confronti senza che io abbia commesso chissà quale nefandezza!
      Magari mi sbaglio accetto volentieri un consiglio però ecco non capisco tutta questa esagerazione e esasperazione nelle cose

      • Sally mi è capitato spesso di conoscere genitori che usassero spesso il figlio come una sorta di assicurazione di accudimento futuro per quando verrà il momento. Quindi nel loro egoismo non vorrebbero mai che il figlio stesse con una ragazza perchè vorrebbe dire che questo li lascerebbe per formarsi una famiglia propria. Ho avuto amici le cui madri erano contente quando si lasciavano dalla fidanzata di turno…
        Insomma un ragazzo che ha avuto solo storie di poco tempo mi fa pensare che in un modo o nell’altro i genitori (o il genitore che ha più ascendente su di lui) hanno avuto modo di mettere bocca sulle varie relazioni.
        Per questo io la tua situazione la vedo piuttosto mal messa. Perchè il tuo ragazzo dovrebbe prima di tutto trovare un lavoro (piuttosto difficile vista la crisi economica italiana) e poi avere gli attributi per far accettare la sua decisione di stare con te.
        Il problema è che se anche fosse un uomo tanto forte avrebbe sempre a che fare con i suoi genitori in quanto non solo è figlio unico ma loro sanno quali sono le leve per far si che lui faccia ciò che loro vogliono.
        Insomma io sarei preoccupata e capisco che sei innamorata, ma logicamente, senza pensare ai sentimenti (lo so non siamo robot), ti consiglierei di lasciar perdere.

  3. I vecchi ottusi ed egoisti si sono accollati te e tua figlia per tre mesi, a bella. Comincia ad avere più rispetto per il prossimo.

    • Caro Malox, l’essersi accollati, perdonami, non credo giustifichi alcune dinamiche sviluppate in seguito.
      Inoltre, se io scegliessi di assumermi una responsabilità tale non farei sentire la persona ospite un peso o comunque un troppo.
      Capisco che in mancanza della totalità di elementi della situazione tu ti permetta di elargire giudizi non richiesti! Sei un giudice?! Ti sembra il modo?!
      L’oggetto del contendere e quindi del consiglio mi pare qui sia un altro e non una se pure fastidiosa, affermazione frutto di una potenziale frustrazione?!
      “Caro”, magari il tuo tono è un po’ fuori luogo visto il contesto e immaginando che se tu sia qua magari anche tu per una qualche problematica o malessere o propensione all’ascolto, capisci benissimo e conosci sicuramente come si attivino alcune dinamiche di sofferenza che spesso fanno si che la rabbia il dolore , abbiano la meglio sulla razionalità .
      Ma qui l’oggetto era un consiglio verso la situazione e non la gogna perbenista e superficiale di chi piuttosto che leggere un malessere e voler essere d’aiuto piomba a giudicare per giunta senza conoscere la totalità delle cose.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.