Cosa significa per voi la parola amore?

Quanti di voi credono davvero all’amore? Può sembrare una domanda strana ma è fondamentale. La parola “amore” è abusata e più passa il tempo più non ne capisco il significato. Se in una coppia c’è amore allora la stessa non dovrebbe separarsi mai, ma poi l’amore può finire. Quindi l’enorme significato che diamo a questa parola perde tutto il suo significato quando uno dei due  trova un altro oppure non sente più le farfalle nello stomaco.

C’è una fascia di popolazione che si innamora alla velocità della luce, quella che ha superato i 35 anni. Il primo o la prima che trovano è AMORE anche bello potente visto che ci si sposa e si fa in fretta ad avere un figlio prima che l’orologio biologico detti inesorabilmente la parola fine. Questo amore è molto interessante, personalmente ritengo che sia dettato più dalle paure di stare da solo che da altro.

Credo che il vero amore è quello da 16 a 23 anni. Non è regolato da paure ma solo dall’attrazione. Non importa lo status sociale dell’altro, ciò che conta sono le emozioni, è l’intensità di queste a creare questo legame così forte destinato ahimè comunque  a finire nella maggior parte dei casi.

L’amore, quello vero, può nascere solo quando ci si ama davvero, bisogna amare se stesso/a. Cercare nell’altro un rimedio alle proprie mancanze o alle proprie paure non è amore è solo un inganno che può durare tutta la vita. Non darà ma origine alla vera felicità, ci sarà solo appagamento ed una vita che non avrà mai picchi.

da: Marco

7 Commenti

  1. Il significato di questa parola è “per sempre” ma dato che oggi la si usa per un’altro motivo. io direi “illusione” si perché non esiste è come le favole.
    Un modo carino per descrivere un banale desiderio sessuale o di sfruttamento di un’altra persona, questa è la verità.

  2. 16-23 : ormoni + status ( quarterback o quello che va di moda.tra le giovani italiane) .
    23-30 : ormoni + prospettive economico/sociali
    30-40 : orologio biologico
    Ciò detto, la volta che mi sono innamorato in maniera più devastante avevo oltre trent anni . A sedici giocavo a pallone e mi ammazzavo di pippe. Informazione preziosa. You re welcome!

  3. Caro Marco,
    Non credere di essere smarrito quando dici che non capisci il significato dell’amore. Così facendo, credo, riesci anzi a coglierne la più intima essenza: esso è effettivamente incomprensibile.
    Credo che tale costante dubbio sia dovuto al fatto che per natura siamo portati a ricercare in ogni cosa una ragione di fondo; tuttavia nella vita ci sono fatti che sfuggono a queste logiche. E l’amore è certamente uno di questi.
    Mi pare di leggere tra le righe della tua lettera un tentativo di ricondurre quest’ultimo alle dinamiche della nostra società: quando arrivi a “misurare” l’amore sulla base di vicende come la separazione ritengo che tu non colga nel segno.
    Perché non provare a guardare all’amore come a qualcosa che c’è in quanto lo si sente sul momento, e che non importa a quale epilogo è destinato a giungere? Tutto scorre, ma non per questo vi è motivo di ritenere che quanto è passato non sia esistito, o non abbia lasciato un solco, che c’è, per quanto possa essere intangibile.
    Quanto hai ragione, invece, quando dici che la paura spesso si mette la maschera dell’amore! E le persone sono destinate all’infelicità quando sono questi i presupposti.
    Ma è nel finale che rispecchi la mia opinione: l’amore “eterodiretto” ha come indefettibile presupposto l’amore verso sè stessi.
    Vorrei solo aggiungere uno spunto: l’amore prescinde totalmente dall’opinione di chi lo riceve. Il vero protagonista è l’innamorato. Paradossalmente io posso amare chi mi tradisce, poiché sono io ad essere baciato dal più nobile sentimento che esista. Come si legge nel Simposio “l’innamorato è cosa più divina del suo bello: ha dentro Dio, infatti”. Ma io direi che molto più semplicemente ha dentro l’amore, e questo è un privilegio che chi è amato e non ama non potrà mai avere.
    Ecco perché, in fondo, siamo d’accordo: cercare nell’altro un rimedio alle proprie mancanze è un inganno. Basterebbe limitarsi a far scorrere dentro sè l’amore, senza la brama di atrribuirgli un volto, o un nome, come un figlio o una fidanzata. Anche se farlo dà molta più sicurezza. Perché l’amore è, appunto, indefinito, e questo per natura non siamo disposti ad accettarlo: è molto più facile dargli il contorno di una persona.

  4. Sono convinto che l’amore, quello vero, onesto, pulito e sincero esista ma è davvero molto raro trovarlo.
    Per il resto condivido quello che dici, immagina che ho un’amica che ha 39 anni, erano anni che non trovava nessuno fino a quando compare questo ragazzo della stessa età, impacciato, anche lui a digiuno da anni.
    Si sono fidanzati e dopo 2 mesi avevano già fissato la data delle nozze e dopo 4 mesi lei è incinta.
    C’è amore in questa relazione? A sentirli s, per me c’è solo un grande inganno. Sono riusciti entrambi a liberarsi dalla paura della solitudine e questo gli permette di credere di essere innamorati.
    Probabilmente dureranno tutta la vita ma mi chiedo, dopo qualche mese questi due si conoscono davvero? Mah…

  5. Marco, interessante la tua domanda e le tue osservazioni. In cui concordo in pieno, specialmente dove dici “l’amore quello vero forse è nella fascia di età fra i 16 e i 23 anni”. Nel mio caso ad esempio è stato proprio così….il primo amore a 15 anni, la fine dopo pochissimi mesi (come quasi sempre accade), poi l’amore quello un pochino piu serio, a 18 anni, destinato a finire dopo pochissimi anni. Ecco, questi sono gli amori che se anche mi hanno fatto soffire come non mai, di cui non mi dimenticherò mai. Quelli che mi hanno dato piu emozioni, quelli che anche adesso meriterebbero di essere rivissuti, pur sapendo che andranno a finire. Perchè per quel poco che hanno durato, mi hanno regalato piu emozioni e felicità.
    Tutto il resto, è un fuoco di paglia. Attrazione fisica magari, sì, il desiderio di avere accanto qualcuno, la paura come dici tu della solitudine….non saprei. Ma è così. L’amore vero si esaurisce ad una certa età. Dopo può rimanere l’affetto, l’abitudine, e nella migliore delle ipotesi, il rispetto.

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