Chiedo aiuto

Ciao a tutti,
ho deciso di scrivere per ottenere un aiuto. Sono un uomo tra i trenta e i quaranta, nella mia vita ho sempre avuto storie più o meno lunghe e, alla fine di un rapporto, ho sempre cercato di ammetterlo guardando oltre perché certo che qualcosa si fosse interrotto, spento.
Da quasi 10 anni condivido una storia con una ragazza, dolcissima, brillante, intelligente. Tempo fa per alcuni mesi ho chiuso la mia storia per un’altra donna della quale mi innamorai follemente, non andò bene, così pian piano io e la mia compagna ci siamo ritrovati (lei non è mai stata a conoscenza dell’altra storia).
Oggi a distanza di un po’ di qualche anno dalla chiusura definitiva dell’altro rapporto, convivo con la mia compagna storica.
Ma è successo qualcosa, ho incontrato una persona e credo di provare un forte amore, sensazioni ancora una volta “più” uniche, un legame inscindibile e un gran bene. Anche lei è innamoratissima di me, forse per la prima volta addirittura, almeno questo mi hanno sempre detto le sue labbra e i suoi occhi, ma quel che è altrettanto certo, è che la natura del nostro rapporto, precario, non ci ha consentito, dopo mesi ormai, di fidarci pienamente l’uno dell’altra, motivo della mia ossessione per lei causato da qualche episodio, in fondo superabile, che ha messo a repentaglio il nostro idillio e che ha generato in me la necessità di sapere di continuo dove si trovi, cosa faccia, con chi sia, pur trovando questo tipo di atteggiamento assolutamente riprovevole stupido e infantile.
Poco fa, dopo un paio di mesi di tira e molla, lei mi parla fraternamente facendomi intendere che non andremo da nessuna parte, semplicemente perché io non sono libero e che questo navigare a vista è inutile e doloroso, mi dice di non meritare tutto questo e che in fondo sapevamo sin dall’inizio razionalmente come sarebbe finita, e che sarebbe finita.
Ho accettato tra le lacrime il suo discorso anche se sino a quel momento le avevo sempre chiesto tempo e atteggiamenti che potessero lasciarmi andare sempre di più al pensiero di una vita insieme, mi ha fatto capire (forse ha ragione) che la sicurezza che io ricerco può essere offerta e condivisa vivendo liberamente insieme la vita di ogni giorno a partire dalle cose più banali e che se adesso mettesse in gioco tutta sè stessa rischierebbe soltanto lei e probabilmente andrebbe incontro a maggiore sofferenza in futuro.
Tutto il resto sono strascichi nel senso che lei sarebbe disposta ad andare avanti soltanto se io fossi libero mentre io ho paura dell’avvenire date, in parte, le condizioni in cui è nato il nostro rapporto…
Provo un immenso dolore, sono sconcertato, provo dolore nei confronti della mia compagna perché non merita un misero come me al suo fianco, ancora oggi, ogni giorno ricordo perfettamente il momento in cui la lasciai in passato, provo quel dolore sulla mia pelle e poi provo dolore perché vorrei avere coraggio, il coraggio che non mi è mai mancato in passato nella vita, quel coraggio di dire addio per darmi una nuova possibilità e invece sono assalito e tormentato dalla paura, quella paura patologica che oggi si sta traducendo in un immobilismo totale.
So di aver sbagliato nei confronti della mia compagna, nei miei confronti e nei confronti di quest’altra ragazza…Vorrei espiare le mie colpe, la mia ignavia, ma mi si creda quando dico che lo faccio e che non c’è secondo in cui non pensi a come uscire da questo terribile momento.

Vi prego di non sposare per partito preso la condizione svantaggiata della mia compagna, né tanto meno quella dell’altra persona immedesimandovi  nelle loro posizioni a causa del vostro vissuto…(il giudizio negativo nei miei riguardi è già più che sufficiente)… Vi prego di non immedesimarvi neppure nella mia persona, chiedo soltanto una parola, vi chiedo di essere umani rispettando le difficoltà di chi sbaglia e soffre (uomo o donna che sia).
Non riesco a vedere bianco o nero, voglio un bene infinito alla mia compagna, i suoi occhi mi fanno sciogliere, ma sono anche innamorato di un’altra ragazza con le incognite di questa storia e quelle della vita che già in passato, in altre circostanze, mi hanno ferito e indebolito.
Mi chiedo se sia possibile andare avanti volendosi un gran bene o se sia invece sempre giusto inseguire l’amore che per me è diventato molto simile ad una chimera, nell’uno e nell’altro caso mi chiedo quale sia la molla che può scattare dentro di noi per alleviare sensi di colpa e sofferenza…
Grazie per avermi letto.

da: frammentidime

23 Commenti

  1. Frammentidime, è stato bello leggere la tua storia, così come le parole che ti hanno scritto alcune ragazze come Ali e Giorgia, perchè ho capito che il caos che ora vivo non è destinato soltanto a me, ma che in parecchi abbiamo vissuto una esperienza simile.
    Io ho fatto i miei passi, sto cercando di conoscere meglio la persona che mi ha cambiato la vita e che ha sconvolto la mia lunga e pensavo affidabile storia d’amore, tu hai preso una scelta diversa. Ma non è questo il problema: il problema sono le sensazioni e le emozioni che si sono scatenate dentro di me, la voglia di trasgredire, l’ossessione per un altro, la possessività che avevo maturato verso un uomo che non era nemmeno il mio… Mi ritrovo a pieno con la tua storia e con i tuoi punti di vista: è una lunga sofferenza incrociata, intervallata da qualche momento di felicità e da molti sensi di colpa, e, probabilmente, chi non ci passa non lo può capire.
    Senza immedesimarmi in nessuno, come chiedi tu, ti faccio però una domanda: riesci a vivere bene essendo tornato al tuo passato? io ci ho provato, quando si è interrotta la relazione col mio “amante” sono tornata dall’uomo che avevo sempre avuto e ho cercato di far funzionare la storia. ho cercato con tutta me stessa e pensavo di esserci riuscita, ma poi alla prima occasione utile sono ricaduta. e ricaduta con la stessa identica persona che aveva scatenato in me questo inferno di sensazioni ed emozioni. quindi mi chiedo se tu stai riuscendo a far funzionare la storia con la tua compagna di sempre, pur avendo in testa un’altra persona… se ci riesci ti faccio i miei complimenti più sinceri, perchè io, alla fine, non ce l’ho proprio fatta e ho dovuto tirar giù la saracinesca

  2. Ti ho scritto.

    Un abbraccio a te!

  3. Mi dispiace tu stia male. E’ strano provare questo per una persona che non si conosce, ma è quello che mi succede leggendoti.
    Sei sicuro che lei si sia arresa? E se stesse aspettando un tuo passo, più concreto, verso la vostra storia?
    Capisco che il salto nel buio ti fa paura e posso immaginare come ti senti rispetto alla tua compagna; state tutti attraversando il dolore a piedi nudi (anche chi ancora non lo sa)…ma non credo che la persona che ami se ne sia lavata le mani senza soffrire.
    Io credo che quando ci si ama non si abbiano dubbi su ciò che prova l’altro e leggendoti non mi sembra tu li abbia avuti, semmai stai dubitando per provare a salvarti da quel sentimento (a me è capitato spesso ed ho capito che stavo provando a distruggere per smettere di soffrire, per trovare pace).
    La penso come te; per amore si lotta e non ci si arrende, è una spinta naturale, ma non tutti abbiamo la stessa resistenza emotiva, la stesso limite oltre il quale diventa sopravvivenza.
    Se ti parlassi della mia tenacia probabilmente mi prenderesti per folle, o forse mi capiresti.
    Dobbiamo tutti lavorare su noi stessi, per essere sereni al di là degli altri, ma l’amore muove il mondo, fa parte della nostra natura e della nostra essenza. Tutti cerchiamo di andargli incontro e succede che più forte è, più ci travolge; nel bene e nel male.
    Mi piacerebbe scriverti in privato ma qui non credo sia possibile.
    Se ti va, ti lascio una e-mail che non conosce nessuno per non rendere pubblica la mia identità misopporto@gmail.com .

  4. Ciao Ali è bello risentirti, davvero…sto molto male: colei che amo dopo sei mesi scarsi di storia ma di amore intenso ha preferito troncare del tutto adducendo a motivazione la lontananza per via delle mie vacanze (di 20 giorni) e la convinzione che mai io avrei deciso per una vita assieme.
    Io comprendo ma non posso condividere, avrei bisogno di più tempo, avrei avuto bisogno (è triste utilizzo il passato) di fidarmi e affidarmi. Sapevamo entrambi di partire da una condizione difficile, la mia…e non posso accettare che tutto possa terminare dopo le prime difficoltà. Mi ha sempre detto in passato durante altre crisi che se fosse finita forse mi avrebbe amato per sempre..che aveva provato le sensazioni più uniche e per la prima volta. Oggi sono frastornato e deluso anche da me stesso: l’amore dovrebbe essere i centri di due universi che s’incontrano e non che si allontanano..(questo vale anche per il rapporto che ho con la mia compagna) ho il terrore che lei abbia toccato il mio centro soltanto con la sua estremita’, ho paura che per lei sia stato solo un amore fatuo..ho paura di troppe cose ma non ottengo risposte..e c’è la mia compagna che non merita un uomo senza risposte ma un uomo. Io per l’ennesima volta mi sento angosciato triste e solo..solo tra la gente, tra gli amici, tra i colleghi: è un’amara sensazione, di sicuro devo lavorare su me stesso e raggiungere la mia serenità prescindendo dall’amore, eppure Dio solo sa quanto mi sarebbe stata d’aiuto una persona come te, tenace e discreta che in nome dell’amore combatte e non volta pagina. Io non avrei permesso che l’incertezza durasse per sempre perché io per primo ho necessità di capire..purtroppo per come è andata non ho avuto la possibilità di vedere oltre. Mi ha detto che l’amore spesso non basta che ci sono fattori dal peso maggiore che hanno preso il sopravvento e che era stanca di chiedersi cosa potesse essere un rapporto normale, che ciò di cui lei aveva bisogno era di tutt’altra natura e che le dispiaceva di non esser stata in grado di aspettare..da persona razionale ha ragione ma non avrà mai ragione se di amore si stava parlando. Grazie Ali se ti va raccontami anche di te anche in privato se vuoi

  5. Mi è rimasta così tanto nella mente la tua storia che sono tornata qui pensando di leggere come stavi e come stava andando…

  6. Sono ancora io… Ho letto solo ora gli altri commenti e le tue risposte. Diciamo che io e te siamo quasi già allineati (non sul da farsi ma sul problema).
    Immagina questa situazione… tutte e due spariscono dalla tua vita; ora sei solo. Hai forse un lavoro, un luogo dove abiti, qualche hobbies praticato. Cosa faresti per te e per farti felice se l’opzione di sceglierti una partner non fosse disponibile? Vorresti vedere un luogo? cambiare casa? Lavoro? Vorresti magari finalmente accettarti anche da ignavo? Imparare la divina commedia a memoria? Dimagrire a tempo record? Non essere più timido/arrogante? Fare volontariato o il punto croce? Tu vuoi essere colui che…?
    Rispondi a questa domanda. Decidi uno/due tre obiettivi, anche piccoli e falli a qualunque costo prima di prendere qualunque scelta sulle due donne.

    E infine fai di questa scelta qualcosa di cui andare orgoglioso e di cui costituirti fosse anche un errore. Dittelo mille volte: quella scelta ponderata sei tu coi tuoi limiti. E a cu*o tutto il resto!
    E poi amati e accettati. Anche da ignavo.

    • Cara Giorgia, mi scendono veloci le lacrime, quello che scrivi è esattamente ciò che penso, mi chiedo alle volte quanto sia piccolo l’essere umano, con i suoi drammi, le sue incertezze, i suoi abbagli di felicità…quanto sia poco avvezzo a ricercare l’equilibrio interiore. Le tue parole mi confortano e tanto: la chiave di tutto siamo noi stessi, vorrei soltanto, adesso, avere chiaro un obiettivo. Vorrei che l’inquietudine non mi macerasse, vorrei assaporare quei traguardi che nella mia vita pur ho raggiunto. Non vorrei solo desiderare ma vorrei poi innamorarmi dell’obiettivo raggiunto…è così: proietto nelle persone, amici, amore, tutta la mia energia vitale restando poi svuotato di tutto. Dovrei tenere qualcosa per me, dovrei amare me stesso, sai come mi vedo? Esattamente il contrario di ciò che gli altri vedono in me, noioso, incapace, mediocre, smidollato, e io detesto tutto questo. Voglio imparare ad essere compagno di me stesso anzitutto…scrivimi anche di te, se ti va, di tanto in tanto oppure scrivimi ciò’ che vuoi perché una delle poche cose che amo fare è ascoltare e comprendere.

  7. se ti interessa, mi sono imbattuta oggi in questo… non è proprio quello che ti dicevo sopra ma è un’altro angolo di visuale dello stesso panorama.
    Googola questo:
    Voglia di innamorarsi, tra slanci e inquietudini
    Prof.ssa Alessandra Graziottin

  8. Ciao, io sto vivendo la stessa cosa ma non ti dirò in quale dei tre ruoli sto, così da rispettare la tua richiesta e perchè il mio suggerimento nasce sì dall’esperienza ma non vuole essere di parte.

    Io ti dico ciò. E SE SBAGLIASSI OGGETTO E PIANO DELL’ANALISI? Non mettere sulla tua compagna o, in generale, sui rapporti che hai scelto e coltivato, l’insoddisfazione per la tua vita e non vedere nell’innamoramento la porta per “per darti una nuova possibilità” (senti il vero significato di questa frase?). L’innamoramento è “una chimera innaferrabile” perchè è la soglia per l’amore e l’affetto. Se ti andrà bene con quella di cui ora ti senti innamorato dove credi che sarai tra 10 anni? beh, tra dieci anni e sempre che ti vada bene ti ritroverai come ora con la tua compagna, ma, e qui sarà il punto quando sarai davvero troppo vecchio per reinnamorarti o per tenerti occupato così da non pensare, non saranno i suoi occhi quelli che ti guardano. Saprai solo che li avrai lasciati indietro “per darti una nuova possibilità”.

    Probabilmente sbagli oggetto della riflessione, la riflessione deve essere su te stesso, chiedendoti se magari vivi un’incapacità di assumerti l’onere “DEI TUOI SOGNI E DEI TUOI LIMITI NEL RELIZZARLI” e capire perchè senti l’innamoramento come un’autostrada per cambiare vita e allo stesso tempo provi dentro immobilismo e paura. Suggerimento per un cambio di prospettiva…
    Saopi che l’innamoramento da adulto che spinge a cambiare partner – non quello che spinge a tradire- nasce spesso proprio dalla frustrazione e dalla tensione tra i sogni di realizzazione di se stessi e il fallimento di non essere stati all’altezza del proprio ideale. E allora si carica sull’innamorata (e non l’amata) un sacco di energia vitale, e… posso solo assicurarti che se questo è il caso e non vi è stata piena coscienza e elaborazione di ciò… ci si trova solo a cadere verso il basso.

    E SE LA PAURA E L’IMMOBILISMO FOSSERO UN SANO ALLARME DEL PERICOLO CHE RISCHI DI CORRERE? Fossero delle contro risposte?
    Anche perchè se non lo fossero… beh tieni conto che potrai cambiare pure cavallo ma il cavaliere (ossia tu), resterà sempre lo stesso…
    Diffida dell’innamoramento, che è droga della psiche quando porta a fuggire. Diffida, tu soprattutto, che lo sai già.

  9. Mi dispiace leggere un post come il tuo, nei luoghi comuni chi vive questa situazione, viene molto spesso additato come una persona poco seria, mentre io penso che realmente tu stia soffrendo molto più delle due donne che in questo momento fanno parte della tua vita. Questo però non deve essere una giustificazione al tuo tergiversare, anzi deve essere uno stimolo verso te stesso per capire realmente quello che vuoi per te. Se vogliamo è un discorso egoistico, ma nel momento in cui capirai ciò che fa stare bene a te, automaticamente renderai più serena la vita anche a chi ti sta accanto e magari è ignara di tutto. Ognuno ha la propria visione dell’amore e nessuno può dirci quale sia quella più corretta, ma una cosa ognuno deve tenerla bene in mente: quando dici di amare o di voler bene ad una persona, allora proprio in virtù di questi sentimenti deve esserci la chiarezza; perchè credo che chi ti porta nel cuore non meriti di essere “preso in giro”. La verità fa sempre male, soprattutto quando questa esprime la morte di un sentimento d’amore, ma è anche lo stimolo verso chi viene “lasciato” per riprendere in mano la propria vita. Diversamente sarebbe solo cattiveria mascherata dalla paura di far soffrire chi ci sta vicino non rendendoci conto che prolungando l’agonia del rapporto che stiamo vivendo, facciamo soffrire la persona che fino a quel momento abbiamo amato. E’ facile dare consigli è più difficile prendere coscienza, ma tu sei già a buon punto, hai preso coscienza della situazione ed ora è venuto il momento di agire. Nei rapporti interpersonali è sempre un rischio, ma nessuno può darti certezze a priori, non ci sarebbe la curiosità di conoscersi e sarebbe come un libro che ci apprestiamo a leggere e di cui conosciamo già il finale…. lo porremmo subito in libreria. Buona vita

    • “Diversamente sarebbe solo cattiveria mascherata dalla paura di far soffrire chi ci sta vicino non rendendoci conto che prolungando l’agonia del rapporto che stiamo vivendo, facciamo soffrire la persona che fino a quel momento abbiamo amato”. Quanto sono vere le tue parole, so di essere egoista e per questo motivo so che prestissimo farò la cosa giusta scegliendo. Il problema resterò io con le mie macerie. Spero tanto di essere in grado di darmi una mano, spero di non tamponare solo i buchi della mia anima ma di risalire da questo abisso. Vorrei tanto diventare l’immagine che ho di me stesso.

      • Non devi divetare la tua immagine ideale! E soprattutto non usare gli altri che veicolo per diventare la tua immagine ideale!
        Vista questa risposta e quello che tu stesso dici, subodoro che sceglierai la nuova ragazza e… la userai per tappare i tuoi buchi finchè sarà sufficiente… poi punto partenza e a capo. Speri forse di essere in grado di darti una mano a risalire l’abisso nella nuova situazione, quando mi sembra tu pensi di non esserne in grado di dartela ora? =_=

      • Ciao Locrina è successo esattamente il contrario di quanto da te previsto

  10. Ti consiglio di lasciare la tua compagna prima che sia troppo tardi per lei per rifarsi una vita senza di te. Ti sei già innamorato due volte di altre donne…credi che le cose possano cambiare in futuro? Anche se decidessi di rimanere con lei dubito avreste un futuro felice…

  11. L’uomo che amo smisuratamente credo stia provando ciò che provi tu, ed io mi sento al posto “dell’altra ragazza”(anche se la mia posizione, rispetto a quella di lei che hai descritto, credo sia decisamente più complicata e dolorosa. Ho già messo tutta me stessa in gioco).
    Lui è bloccato, sta male, non riesce a parlarmi. Io mi sto devastando giorno dopo giorno.
    Vorrei dirti di andare incontro all’amore vero e che i problemi si risolvono, che chi ti ama lo fa anche su queste macerie e ti aiuterà, ma è ingiusto tenere due persone legate a sé in questo modo.
    Vorrei dirti di buttare via tutti i sensi di colpa e semmai di recuperare con trasparenza e lealtà laddove hai sbagliato, ma le mie parole, insieme ad altre mille che non esprimo, sono quelle che vorrei dire a lui e non posso.

    • Ciao Ali. non immedesimarti nella mia storia perché tu hai già speso tutta te stessa, per amore appunto. Lui, d’altra parte, ha avuto modo e ha modo di toccare con mano i tuoi sentimenti ed essere penetrato dal tuo amore: tutto il resto spetta a lui. Se posso esserti di conforto, ricorda che non sei tu ad avere un problema perché tu hai amato ed ami in maniera lineare e trasparente e per persone come te la vita riserva sempre qualcosa di positivo…In bocca al lupo

      • Scusami, ci sono cascata. Avevi chiesto di non esprimersi per immedesimazione ma è stato più forte di me e non ti sono stata d’aiuto.
        Le storie per quanto simili sono ognuna diversa dall’altra e le mie parole forse non erano per te, ma per la proiezione che ho fatto di te.
        Grazie per ciò che mi dici. Si, mi è di conforto il tuo pensiero positivo, anche se la mia paura più grande è di perderlo, non di dover ammettere che ho commesso degli errori.

        Quello che ti ho scritto sul senso di colpa però te lo scriverei di nuovo; non ti aiuta a vedere le cose con lucidità e ad ascoltare i tuoi sentimenti.
        Sei il peggior giudice di te stesso e stai soffrendo, non credo che meriti anche di soffocare nei sensi di colpa. Una persona che se ne frega e non è consapevole dei propri errori, non sarebbe qui a scrivere col cuore in mano ed a me questo basta per credere nelle grandi risorse che hai; quelle che ti faranno risolvere la situazione.
        Le cose succedono in un concatenarsi di eventi, a volte incontrollabili e anche se questo non ci toglie la responsabilità di affrontare i problemi che creiamo e/o ci creano, le miserie umane ce le abbiamo tutti.

      • Non devi preoccuparti: quando ho scritto non immedesimarti non mi riferivo a me, volevo intendere che la tua situazione è diversa perché tu hai dimostrato e stai dimostrando tutto l’amore che hai dentro non avendo paura delle conseguenze. La mia situazione è diversa: ognuno ha esternato le proprie difficoltà e nonostante i sentimenti nessuno dei due è in grado di cedere a causa della paura di non riemergere. Grazie per le tue parole; sono cosciente dei miei errori e ogni giorno tento di essere una persona migliore.

  12. Ciao, il problema secondo me nasce nel momento in cui non hai davvero chiaro quello che vuoi dalla vita, a prescindere dalle due ragazze. Io credo che la vita ci da quello che noi chiediamo, molte volte inconsciamente. Quindi è la mancanza di idee chiare, di come vedi il tuo futuro, di cosa vuoi davvero fare, che ti porta a prolungare delle situazioni che alla fine portano solo dolore a te ed alle persone vicine.
    I sensi di colpa provano che sei un ragazzo sensibile che si è trovato in una situazione ambigua, dove sei costretto a mentire e riflettere sul da farsi, ma la risposta non viene, e questo perché non hai chiari gli obiettivi per il tuo futuro.
    Quando deciderai ricorda che in fondo farai anche soffrire una delle due, ma dall’altra parte l’avrai anche liberata e gli avrai concesso la possibilità di rifarsi un futuro.

    • Claudio penso che tu abbia centrato a pieno il cuore del problema: non “l’una”, nè “l’altra” ma la mia persona e ciò che voglio. Nella vita, ognuno ha dei problemi e penso che la gravità degli stessi possa essere pesata soltanto in base a come riusciamo ad affrontarli, penso che non esista un problema più grande di un altro. Penso ancora che i miei problemi non siano poi così diversi da quelli di tante persone: il mio problema è diventato non saper affrontare le difficoltà della vita. Mi vedo precario in tutto e questo tipo di sensazione mi limita sì da impedirmi di fare alcuni passi importanti che pur desidero. Il mio problema è quello di interrogarmi su tutto e sul se sia giusto o non giusto, poi mi volto indietro e scorgo che nel frattempo, durante i miei interrogativi, i miei dubbi, sbaglio perchè “rifletto” nella vita reale la mia precarietà. Lavoro tanto su me stesso ma forse a vuoto perchè dovrei trovare un modo efficace di farlo, un modo diverso che non conduca al nulla.
      Ti ringrazio per l’attenzione.

  13. Leggo le tue parole e mi dispiace per te, perché il tuo modo di essere non ti porterà mai a essere non dico felice, ma sereno. Non mi metto dalla parte di nessuno, e non ho suggerimenti da darti se non quello di intraprendere un percorso con uno psicologo, dico sul serio.

    • Ciao Sara, sono già stato in cura in occasione della precedente storia chiusa o meglio a causa di quel fattore scatenante…mi ha aiutato ma penso di aver fatto soltanto un lavoro di medicazione della ferita, ogni volta che ho cercato di andare oltre non sono mai riuscito ad attaccare il male e il cuore del problema. So soltanto di conoscere perfettamente me stesso ma non so debellare la debolezza che mi trafigge. In ogni caso come sempre anche questa volta farò una scelta come ho sempre fatto…ma il problema resto io. Grazie per le tue parole

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